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Il Feudo di Joppolo
Maria Ruffo, figlia di Ippolita de Gennaro, Contessa di Nicotera, Principessa di Scilla, e di Fabrizio Ruffo, principe di Scilla, nel 1618 acquista il Feudo di Ioppolo, con il casale di Coccorino (all'epoca Caroniti faceva parte di Nicotera), da Francesco Galluzzi, pagandolo 13.000 ducati.
Il feudo passa poi alla figlia Giovanna, la quale sposa prima un cugino, Francesco Ruffo, da cui rimane vedova nel 1633 e quindi si risposa con Francesco Maria Caraffa di Nocera.
Con Giovanna il patrimonio feudale reggiunge la massima espansione, ma le spese ed i debiti erano pervenute ad un livello molto elevato, creando così una situazione economica - finanziaria sempre più grave (tra le spese vanno anche considerate le doti maritali per le figlie Imara e Margherita, per i due matrimoni della stessa Giovanna, ecc.), per cui si è ricorso, per necessità di cose, alla eliminazione di alcuni feudi tra cui Nicotera, nel 1645, che, a risarcimento di crediti, passa, per l'usufrutto a Fabrizio di Capua, Principe di Riccia, marito di Margherita, mentre il feudo di Ioppolo con Coccorino, viene venduto a Mottola d'Amato per 20.000 ducati (non si conosce la data).
Joppolo e Coccorino davano le seguenti entrate, riconosciute dalla Sommaria:
nel 1608
Diritti giudiziali 44.3.70.10 ( 8,0%)
Diritti proibitivi 8.8 ( 3,2%)
Rendita fondiaria 199.1.10 (79,1%)
per un totale di 252.2.80.10
nel 1630
Diritti giudiziali 51.2.15 ( 15,9%)
Diritti proibitivi 13.2.10 ( 4,2%)
Rendita fondiaria 258.4.15 (79,9%)
per un totale di 322.8.40
Composizione della rendita fondiaria:
nel 1608
Cereali 62,4%
Giardini 21,9%
Censi 15,7%
nel 1630
Cereali 66,2%
Giardini 27,9%
Censi 5,9%